?Nel 1682, all'età di quarant'anni, Ihara Saikaku pubblicò Vita di un libertino, e con quest'opera divenne subito il massimo scrittore giapponese del suo tempo. Egli narra la vita di uno scapestrato, dall'infanzia precoce alla vecchiaia lasciva, sino alla finale redenzione. Seguiamo così la carriera dell'instancabile libertino, in un crescendo di avventure con fanciulle addette ai bagni, vergini dei templi, attori del kabuki, finché, divenuto ricco in età adulta per aver ereditato i beni paterni, può permettersi infinite cortigiane di alto rango (tremilasettecento- quarantadue, dice Saikaku, saranno le donne da lui conquistate). Dopo la sua incredibile vita di dissipazione, all'età di sessant'anni diventa filosofo e salpa alla ricerca della mitica Isola delle donne. Vita di un libertino descrive la ricerca unilaterale, ossessiva del piacere del protagonista ma è anche un affresco grandioso del Giappone al tempo di Saikaku, il cosiddetto periodo Genroku, uno dei più splendidi nella storia di questo grande paese.